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Il canale di cartoni Man-Ga lascia Sky dal 1° luglio

Scompare la rete satellitare dedicata agli anime che in passato ha trasmesso Uomo Tigre, Goldrake, Sampei, Lamù, Ransie e Capitan Harlock

Come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia che dal prossimo 1° luglio il canale Man-Ga, l’unico della tv dedicato esclusivamente all’animazione giapponese, non sarà più disponibile sulla piattaforma satellitare Sky. La chiusura si verificherà a dieci anni di distanza dall’inizio delle trasmissioni, che avvenne proprio il 1° luglio del 2010. Di conseguenza tutti i cartoni animati attualmente in programmazione, anche quelli partiti nel mese di giugno, non giungeranno mai al termine, interrompendosi all’episodio in onda martedì 30 giugno.

Sul sito dell’assistenza di Sky è spiegato che: «Dal 01/07/20 il canale Man-ga non sarà più visibile su Sky, perché la licenza dei diritti a Sky su tale canale è scaduta.» I programmi che gli abbonati hanno scaricato sul proprio decoder, invece, saranno disponibili alla visione fino alla data indicata al momento del download. Assieme a Man-Ga, cesseranno le trasmissioni su Sky anche i canali Fox Life, Lei e Dove.

Tra le 222 serie anime trasmesse in questi 10 anni dal canale, edito in collaborazione con Yamato Video, si possono annoverare grandi classici dell’animazione nipponica: dai giganti d’acciaio del maestro Go Nagai (“Goldrake”, “Mazinga Z”, “Jeeg Robot, uomo d’acciaio”) a “Lamù, la ragazza dello spazio ” e “Cara dolce Kyoko”, fino a “Capitan Harlock”, “Ken il guerriero” e “L’Uomo Tigre”. Solo nell’ultimo anno Man-Ga ha riportato in tv le serie animate storiche “Gatchaman 2”, “Il libro della giungla” e “Judo boy”. Un appuntamento settimanale fisso di Man-Ga sono sempre stati i film d’animazione del week-end, da quelli dedicati alle serie tv in palinsesto (“Lamù”, “Galaxy Express 999”, ecc.) agli special di Go Nagai, fino a capolavori come “Una tomba per le lucciole” di Isao Takahata.

Man-Ga, inizialmente collocato alla posizione 149 di Sky, prima di spostarsi al canale 133, ha offerto a tutti gli appassionati di animazione giapponese la possibilità di vedere serie vecchie e nuove, tra cui alcune inedite in Italia e altre entrate nell’immaginario collettivo di più di una generazione di fan del genere. Il palinsesto, diviso in specifiche fasce tematiche, ha offerto una programmazione in grado di soddisfare i gusti di un pubblico vasto, cercando di coniugare prodotti vintage con produzioni più recenti e prime visioni tv.

Molti titoli cult, in passato stravolti o snaturati, sono stati riproposti con l’intento di conferire loro una coerenza cronologica e una maggiore fedeltà alle opere originali. Anime come “Cara dolce Kyoko”, “Il mistero della pietra azzurra”, “Astroboy”, “L’Uomo Tigre” e “Rocky Joe” sono andati in onda nella corretta sequenza degli episodi e, per la prima volta, in versione integrale e senza censure, spesso con un doppiaggio più vicino all’originale rispetto a quello storico.

Ci auguriamo davvero che per Man-Ga non sia un addio definitivo e che presto potremo rivedere da qualche altra parte, in tv o sul web, la sua ricca libreria di titoli animati, inclusi i cartoni degli anni 80 che tanto ci emozionano e ci portano indietro nel tempo.

 

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