mago pancione etcì

La famiglia del Mago Pancione in una nuova serie animata

Un nuovo sequel del classico “Il Mago Pancione Etcì” è in arrivo dall’11 aprile in streaming gratuito sul canale YouTube di Yamato Animation

Il Mago Pancione, personaggio cult dell’animazione giapponese, festeggia i 50 anni con una nuova serie animata, “Genie Family 2020”, evoluzione in chiave moderna della versione originale del 1969, che molti di voi ricorderanno con il titolo “Il Mago Pancione Etcì”. Il primo episodio, dei 20 totali previsti, sarà disponibile dall’11 aprile alle ore 10.30 su Yamato Animation, il canale YouTube di Yamato Video, in streaming gratuito con sottotitoli in italiano. I successivi episodi saranno pubblicati ogni sabato mattina in contemporanea con il Giappone, dove sarà trasmesso su Yomiuri Tv.

“Il Mago Pancione Etcì” fu ideato nel 1969 da Tatsuo Yoshida, fondatore della Tatsunoko Production, e prodotto in 52 episodi, mandati in onda in Giappone su Fuji Tv dal 5 ottobre 1969 al 27 settembre 1970. Ogni episodio era suddiviso in due parti indipendenti tra loro, per un totale di 104 storie. Il titolo originale era “Hakushon Daimaou”, ovvero “il grande demone Etcì”. Alla regia c’era Hiroshi Sasagawa, sceneggiatore e regista di tutti i più grandi successi firmati Tatsunoko. In Italia il cartone fece il suo debutto martedì 18 gennaio 1983, alle 17.25, sulla tv privata emiliana Telesanterno.

La storia della serie classica inizia con il piccolo Kan-chan che, per sfuggire ai rimproveri della mamma, si rifugia nella soffitta di casa, dove trova un antico vaso dalla forma di un buffo volto. Starnutendo a causa della polvere, Kan-chan scopre che all’interno del vaso vive il genio Etcì (in originale Hakushon), il quale viene fuori per realizzare i desideri di chiunque starnutisca nelle vicinanze. Allo stesso modo torna nel vaso nel momento in cui la persona fa nuovamente uno starnuto. Etcì ha anche una figlia di nome Sbadiglio (Akubi), che viene richiamata fuori dal vaso quando qualcuno sbadiglia. Hakushon è l’onomatopea giapponese per starnuto, mentre Akubi significa proprio sbadiglio.

Sfortunatamente per Kan-chan, Hakushon è un genio imbranato, che non riesce quasi mai a realizzare, tramite il borsello magico che porta con sé, i desideri del proprio padrone, sempre finalizzati a scansare ogni responsabilità. Akubi, invece, è molto più abile con i propri poteri magici, ma, essendo dispettosa, le piace confondere parole e significati dei desideri, finendo per combinare danni. Nel corso delle loro avventure, genio e bambino instaurano un rapporto sempre più stretto e pian piano Kan-chan, a causa della dabbenaggine del Mago Pancione, capisce che il modo migliore per superare i problemi è metterci impegno.

il mago pancione etcì 1969

“Genie Family 2020″ (Hakushon Daimaou 2020) porterà nelle nostre case nuove avventure con protagonista la famiglia di “geni della lampada”. Sono passati 50 anni da quando il Mago Pancione Hakushon e sua figlia Akubi hanno lasciato il piccolo Kan-chan per fare ritorno nella Terra della Magia. Il vaso magico sarebbe dovuto rimanere sigillato per 100 anni… o almeno così credevamo. Ora è l’anno 2020. Il nipote di Kan-chan, Kantaro Yodayama, vive a Tokyo. Kantaro è un ragazzino molto pigro, a cui piace poltrire in casa per tutto il tempo in cui non è a scuola. Un giorno riceve da un corriere un pacco contenente un misterioso vaso, dal quale vengono catapultati nel Giappone dei nostri giorni Hakushon e Akubi, insieme a un nuovo personaggio: Puuta, il figlio più piccolo del Mago Pancione, che viene invocato tramite… peti! La famiglia dei geni è pronta a tornare in azione.

L’anime, realizzato ancora una volta presso gli studi Tatsunoko Production, in collaborazione con Nippon Animation, è diretto da Atsushi Nigorikawa e sceneggiato da Hiroko Kanasugi. Il design dei personaggi è stato concepito da Suzuka Yoshida e adattato per le animazioni da Shin Takemoto, assieme a Masatsune Noguchi. Le musiche per la colonna sonora sono invece composte da Takamitsu Shimazaki, Hiroshi Sasaki e Teppei Shimizu.

Fonti consultate: Yamato Video, Wikipedia.

Immagine: © Tatsunoko Production.

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