Tra le serie animate giapponesi che hanno suscitato scarso interesse da parte delle reti televisive e dei distributori italiani, rimanendo inedite alle nostre longitudini, molte sono di genere umoristico/demenziale. A scoraggiarne l’importazione il frequente ricorso a giochi di parole e gag di matrice culturale, di difficile comprensione per un pubblico occidentale. Un esempio in tal senso è “Osomatsu-kun”, cartone in 86 puntate del 1988, prodotto dallo Studio Pierrot e tratto da uno storico manga comico di Fujio Akatsuka, autore pioniere del genere. La versione a fumetti era stata pubblicata dal 1962 al 1969 sul settimanale Shounen Sunday e già adattata nel 1966 dallo Studio Zero in una serie in bianco e nero di 56 episodi. Entrambi gli anime prodotti non sono mai arrivata in Italia, mentre in Spagna nel 2006 è stata trasmessa in tv l’edizione dell’88 con il titolo “Cosas de locos”, fusa in un’unica serie con l’altra opera di Akatsuka “Heisei Tensai Bakabon”, del 1990.
Il manga di “Osomatsu-kun” permise al suo autore Fujio Akatsuka di guadagnarsi la fama di fumettista comico e di vincere nel 1964 il decimo Shogakukan Manga Award, succedendo a nomi come Osamu Tezuka e Fujio Fujiko. Tuttavia in Italia di Akatsuka ci è arrivato soltanto “Himitsu no Akko-chan” (“Lo specchio magico”), sua unica incursione nel genere shoujo e primo manga della storia con protagonista una maghetta, che però conteneva alcune peculiarità dei suoi gag-manga, come l’ambientazione in un quartiere popolare e la presenza di bambini e animali buffi. Lo stile di Akatsuka è caratterizzato da disegni spesso caricaturali, con i personaggi che fanno smorfie sguaiate, sogghigni, ammiccamenti e sfiorano la deformità con denti sporgenti o mancanti, nasi schiacciati, bocche sgangherate e tonsille in primo piano.
La storia originale di “Osomatsu-kun” ruota intorno a Osomatsu Matsuno, un bambino di dieci anni, e ai suoi cinque fratelli, tutti gemelli, ognuno con una personalità diversa: Karamatsu, Choromatsu, Ichimatsu, Jyushimatsu e Todomatsu (in rigoroso ordine di nascita). Tra casa e scuola, insieme si cacciano in ogni tipo di guaio. Osomatsu è il più “anziano” e il leader del gruppo e si trova particolarmente in sintonia con Choromatsu, finendo spesso per mettersi in contrasto con gli altri fratelli. Mentre i primi volumi del manga sono basati sui malintesi causati dalla perfetta somiglianza dei sei gemelli, con il passare del tempo il ruolo da protagonisti dei sestupli si affievolisce, a tutto vantaggio dei loro antagonisti, Iyami e Chibita. Questi man mano diventano i personaggi più amati dal pubblico, al punto che l’anime del 1988 è incentrato principalmente su loro due.
Ma vediamo quali sono le caratteristiche dei sei fratelli: Osomatsu è totalmente inaffidabile e non può fare a meno di architettare continui scherzi; Karamatsu è spaccone e irresponsabile, ma i suoi errori risultano sempre divertenti; Choromatsu ha due qualità principali, la velocità nella corsa e una bontà smisurata; Ichimatsu è il più serio e intelligente, come pure il primo a fuggire quando c’è un pericolo; Jyushimatsu è logorroico e parla a voce alta, ma ha anche ottime doti canore; Todomatsu è talmente ansioso e irrequieto, da andare facilmente in agitazione.
Il personaggio più iconico della serie è di fatto Iyami. Uomo astuto e truffaldino, millanta di essere francese, ma viene di continuo sbugiardato. I suoi tratti distintivi sono tre grandi denti sporgenti, i “baffetti da sparviero” e il taglio di capelli alla Beatles. La sua occupazione e il ruolo nella serie cambiano spesso. Alla sua prima apparizione sul manga è un dottore, poi un insegnante alla scuola di Osomatsu, un collaboratore di suo padre e persino un detective della polizia, ma quasi sempre è un truffatore o un mendicante. All’inizio dell’anime del 1988 è ufficialmente un venditore, ma in seguito viene licenziato e comincia ad apparire nelle vesti di personaggi corrotti o disonesti. Tipica è la sua posa con le braccia e le gambe flesse mentre urla “Sheeeh!”, che negli anni è stata imitata su larga scala in tutto il Giappone, diventando di tendenza al pari della “dab pose” dei giorni nostri.
Chibita, invece, di età imprecisata e di statura ridotta, è il nemico giurato e rivale in amore dei gemelli, con cui è impegnato in una continua presa di mira reciproca. Ha grandi occhi tondi e un unico capello in cima alla testa calva. Nonostante i suoi modi da prepotente, ama i fiori e gli animali e vive con diversi gatti e rane. Spesso appare come assistente o subordinato di Iyami.
Tra gli altri personaggi troviamo: Totoko, graziosa ragazzina oggetto delle attenzioni dei gemelli e di Chibita, molto somigliante a Stilly/Akko, la protagonista de “Lo specchio magico”; Matsuzou e Matsuyo, i genitori dei gemelli; Hatabou, un ragazzetto con una capigliatura ad ombrello e una bandierina del Giappone conficcata nel cranio; Dekapan, un signore di mezza età vestito unicamente con dei boxer a strisce, che svolge ruoli da uomo facoltoso, presidente di compagnia, scienziato o dottore; Dayoun, un uomo ingordo, ma magro, con una bocca enorme e la barbetta incolta, a cui piace divertirsi con giochi stupidi. Esclusivamente nella serie anni 80 compaiono anche personaggi di altre opere di Akatsuka.
Nell’ottobre del 2015 ha debuttato sulla tv giapponese una serie sequel di “Osomatsu-kun”, prodotta ancora una volta dallo Studio Pierrot, dal titolo “Osomatsu-san”, in omaggio agli 80 anni dalla nascita di Fujio Akatsuka, morto nel 2008. Come il titolo lascia intendere, i gemelli Matsuno sono cresciuti, diventando ventenni disoccupati e senza prospettive. La seconda stagione si è conclusa a marzo 2018, per un totale di 50 episodi più uno speciale.
Titolo originale: Osomatsu-kun
Traduzione titolo: Signorino Osomatsu
Casa di produzione: Studio Pierrot
Nazione: Giappone
Anno di produzione: 1988
Numero episodi: 86
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